La stazione appaltante può legittimamente prevedere, nella lex specialis di gara per l'affidamento del servizio di recupero dei rifiuti organici, la disponibilità da parte dei concorrenti di un impianto o luogo autorizzato ed attrezzato per il trasferimento/stoccaggio temporaneo dei rifiuti, ubicato entro un raggio di 60 km dalla sede legale della stazione appaltante, quale requisito di partecipazione alla procedura, senza che ciò costituisca una illegittima restrizione della concorrenza. Tale previsione, infatti, non impedisce la partecipazione alle imprese non operanti sul territorio, essendo sufficiente che il concorrente indichi il luogo o l'impianto prescelto, producendo la relativa documentazione attestante la regolarità e la disponibilità del titolare ad accettare il materiale, senza che sia necessario procurarsi sin da subito la disponibilità effettiva di tale sito. La disciplina in questione si giustifica in ragione delle specifiche esigenze della stazione appaltante, connesse alle modalità di organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti organici, e non determina una compressione irragionevole della concorrenza, essendo rimessa alla discrezionalità della stazione appaltante la definizione dei requisiti di partecipazione e delle clausole contrattuali, purché rispondenti a criteri di efficienza ed economicità nell'impiego delle risorse pubbliche.