Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13716 del 2 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:13716PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere adeguatamente motivata dal giudice, con particolare riferimento al concreto apporto causale fornito dal singolo indagato alla realizzazione del reato associativo contestato e alla persistenza di un effettivo pericolo di reiterazione della condotta criminosa, anche in considerazione di eventuali circostanze, come il licenziamento o la cessazione del rapporto con l'organizzazione criminale, che possano incidere sulla valutazione di tali presupposti. Il giudice non può fondare la propria decisione su meri sospetti o indizi generici, ma deve esplicitare in modo logico e coerente le ragioni per le quali ritiene integrati i presupposti per l'applicazione della misura cautelare, vagliando attentamente tutti gli elementi di fatto rilevanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio - Consigliere

Dott. MARTELLA Ilario - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DE. BL. Ge. , n. a (OMESSO);

avverso la ordinanza in data 9 maggio 2 007 del Tribunale di Napoli

Visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Giovanni Conti;

Udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio.

FATTO E DIRITTO

Con la ordinanza in epig…

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