Il reato di falso materiale in atto pubblico (artt. 477 e 482 c.p.) sussiste quando la riproduzione fotostatica di un documento autorizzativo legittimamente detenuto, anche in assenza di attestazione di conformità all'originale, abbia caratteristiche e dimensioni tali da apparire come un documento originale, idoneo a trarre in inganno i terzi di buona fede. L'assenza di attestazione di autenticità non esclude di per sé la rilevanza penale, essendo questa circostanza solo un eventuale sintomo per l'esatta interpretazione della condotta, che assume rilievo quando il documento falso sia presentato e utilizzato come originale, indipendentemente dall'apposizione di un falso attestato di conformità. Integra altresì il reato di uso di atto falso (art. 489 c.p.) qualsiasi modalità di avvalersi del documento falso per uno scopo conforme alla natura - quantomeno apparente - dell'atto, anche mediante la semplice esibizione dello stesso.