Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 4355 del 2017

ECLI:IT:TARNA:2017:4355SENT

Massima

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Il Comune ha il potere-dovere di ordinare la demolizione di opere edilizie realizzate in assenza del necessario titolo abilitativo, anche se insistenti su aree demaniali e in zone vincolate, senza che sia necessaria una specifica valutazione dell'interesse pubblico alla demolizione, in quanto tale interesse è in re ipsa. L'onere di provare l'anteriorità della realizzazione delle opere rispetto all'entrata in vigore della legge ponte n. 765 del 1967, che estese l'obbligo della concessione edilizia a tutto il territorio comunale, grava sul privato interessato, il quale deve fornire prove obiettivamente inconfutabili. La mancanza del titolo abilitativo edilizio, anche in presenza di una concessione demaniale, comporta l'illegittimità delle opere realizzate, rendendo doverosa la loro demolizione, senza che sia necessaria l'acquisizione di pareri da parte delle autorità preposte alla tutela dei vincoli gravanti sull'area, trattandosi di provvedimento vincolato e non discrezionale. Inoltre, la circostanza che le opere siano state realizzate in parziale difformità rispetto a titoli edilizi successivamente rilasciati non esclude la legittimità dell'ordine di demolizione, in quanto la sanzione ripristinatoria è sempre ingiunta per le opere realizzate in assenza o in totale difformità dal permesso di costruire, anche se assentibili mediante denuncia di inizio attività.

Sentenza completa

Pubblicato il 12/09/2017

N. 04355/2017 REG.PROV.COLL.

N. 00321/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 321 del 2010, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Bagno Arturo 2 S.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato Nicola Mainelli, con domicilio eletto presso lo studio Luigi Rispoli in Napoli, piazza Trieste e Trento 48;

contro

Comune di Portici in persona del Sindaco del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati Antonio Albo, Irene Coppola, con domicilio eletto presso lo studio Antonio Francesco Albo in Portici, via Campitelli 11 c/o Avvocatura municipale;

per l'annullamento, quanto al ricorso principale:

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