Cassazione penale Sez. III sentenza n. 10989 del 16 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:10989PEN

Massima

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La misura di prevenzione di cui all'art. 6 della Legge n. 401 del 1989, rientrando tra le forme di restrizione della libertà personale, è soggetta alle garanzie previste dall'art. 13 della Costituzione. Pertanto, essa può essere imposta solo con atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro 48 ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive 48 ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. Il destinatario del provvedimento deve poter interloquire nel procedimento, presentando memorie e deduzioni ed esaminando la documentazione che giustifica l'adozione della misura, entro il termine di 48 ore dalla notifica del provvedimento. Il controllo di legalità del giudice deve svolgersi su tutti i presupposti legittimanti la misura, vale a dire: a) la pericolosità del soggetto, verificando se i fatti indicati dall'autorità di pubblica sicurezza possano costituire indizio sicuro della ritenuta pericolosità; b) l'adeguatezza della misura in relazione alla sua durata, che può essere ridotta ma non aumentata ex officio dal giudice; c) le ragioni di necessità ed urgenza che hanno indotto l'autorità di pubblica sicurezza a provvedere. La motivazione del provvedimento di convalida può essere per relationem, attraverso il richiamo all'atto dell'autorità di pubblica sicurezza e alla richiesta del pubblico ministero, purché consenta un adeguato riscontro del percorso logico-giuridico seguito. L'esplicita motivazione sul requisito dell'urgenza non è necessaria qualora il provvedimento dell'autorità di pubblica sicurezza non abbia avuto esecuzione prima della convalida.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. DI STASI Antonella - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 07/01/2015 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott.ssa DI STASI Antonella;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale dott. Vito D'Ambrosio, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Questore di Milano con provvedimento in data 29/12/2014, notificato il 05/01/2015, ore 11.0…

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