Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1063 del 9 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:1063PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di una sentenza impugnata, deve verificare che essa sia effettiva, non manifestamente illogica, internamente coerente e non incompatibile con altri atti del processo, senza poter procedere a una rilettura degli elementi di fatto o all'adozione di nuovi parametri di valutazione. La valutazione della deposizione testimoniale della parte offesa, ritenuta attendibile dal giudice di merito, non può essere sindacata in sede di legittimità sulla base di asserzioni circa la pretesa natura "delinquenziale" della stessa, in assenza di vizi logici o contraddizioni nella motivazione. Il giudice di legittimità è, pertanto, tenuto a dichiarare inammissibile il ricorso che non denunci specifici e autonomi vizi della motivazione, tali da vanificarne la logicità e la coerenza complessiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. SABEONE G. - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 764/2010 CORTE APPELLO di TORINO, del 08/04/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/10/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di Appello di Torino, con sentenza dell'8 aprile 20…

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