Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13578 del 12 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:13578PEN

Massima

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Il beneficio della non menzione della condanna sul Certificato del Casellario Giudiziale deve essere concesso, su richiesta dell'imputato, quando non sussistono ragioni ostative alla sua concessione, in quanto tale beneficio rappresenta una misura di favore volta a limitare le conseguenze pregiudizievoli derivanti dalla condanna penale, in ossequio al principio di rieducazione e reinserimento sociale del condannato sancito dall'art. 27 della Costituzione. La Corte di Cassazione, in sede di annullamento senza rinvio della sentenza di appello che abbia erroneamente negato tale beneficio, è tenuta a provvedere direttamente alla sua concessione, in applicazione del disposto dell'art. 620, comma ultimo, c.p.p., senza necessità di un nuovo giudizio di merito. Il riconoscimento del beneficio della non menzione, infatti, non implica una nuova valutazione di merito sulla responsabilità dell'imputato o sulla congruità della pena, ma rappresenta una mera conseguenza giuridica derivante dall'accertamento dell'assenza di ragioni ostative alla sua applicazione, in conformità ai principi di economia processuale e di ragionevole durata del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PI. Pa. , nato il (OMESSO);

avverso la Sentenza della Corte d'Appello di Ancona del 26.3.2009;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dott. ((omissis)) Sandrelli;

Sentite le requisitorie del Procuratore Generale (nella persona del Cons. Dott. FEBBRARO Giuseppe che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito il dif. avv. ((omissis)) in sostituzione avv. Manfredi.

IN FATTO ED IN DIRITTO

In data 26.3…

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