Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'annullare l'ordinanza sindacale che aveva imposto alla proprietaria di un immobile la demolizione di tutte le parti pericolanti e altri interventi di messa in sicurezza, ha affermato il seguente principio di diritto: L'adozione di ordinanze contingibili e urgenti da parte del Sindaco, ai sensi degli artt. 50 e 54 del D.Lgs. n. 267/2000, che incidono sulla sfera della proprietà privata, imponendo obblighi di fare e di non fare, è ammissibile solo in presenza di presupposti rigorosi e verificati in modo incontrovertibile, non essendo sufficiente una generica valutazione di pericolo per la pubblica incolumità. L'attività istruttoria svolta deve essere adeguata e comprovare in modo inequivocabile la necessità e l'urgenza dell'intervento, non potendo basarsi su accertamenti sommari e privi di competenze tecniche specifiche. In mancanza di tali presupposti, l'ordinanza sindacale risulta sproporzionata e illegittima per eccesso di potere, non essendo consentito derogare alla normativa vigente in assenza di elementi che ne giustifichino l'adozione.