Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12953 del 19 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:12953PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale nei confronti di un soggetto indiziato di appartenenza ad associazione di tipo mafioso può fondarsi su un quadro indiziario ampio e convergente, anche desunto da provvedimenti giudiziari non definitivi, come ordinanze di custodia cautelare e sentenze di condanna non passate in giudicato, senza necessità di una specifica rivalutazione del materiale probatorio che ne ha supportato l'emissione, atteso che lo standard indiziario richiesto per l'applicazione della misura di prevenzione è meno elevato rispetto a quello necessario per l'integrazione del reato di associazione mafiosa. L'appartenenza all'associazione criminale, rilevante ai fini dell'applicazione della misura di prevenzione, si differenzia dalla partecipazione attiva nell'ambito del sodalizio, richiesta per la configurazione del reato di cui all'art. 416-bis c.p., e può desumersi da qualsiasi comportamento funzionale agli interessi del gruppo mafioso, anche se non integrante gli estremi del corrispondente reato. Ai fini della valutazione dell'attualità della pericolosità sociale, una volta accertata l'appartenenza del soggetto all'associazione mafiosa, non è necessaria una particolare motivazione, in assenza di elementi positivi dai quali desumere la sua presa di distanza dal sodalizio criminale, attesa la peculiare stabilità che caratterizza l'adesione a tali organizzazioni, a prescindere dal tempo trascorso dall'adesione stessa o dalla concreta partecipazione alle attività associative.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico G. - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 35/2012 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 11/10/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENRICO GIUSEPPE SANDRINI;

lette le conclusioni del PG Dott. GAETA Piero che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto in data 11.10.2012 la Corte d'Appello di Napoli ha confermato il decreto emesso il 20.07.2011 con cui il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva …

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