Cassazione penale Sez. III sentenza n. 8096 del 7 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:8096PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari ai fini della custodia cautelare in carcere, può legittimamente considerare la concreta condotta perpetrata dall'imputato, la sua spiccata capacità a delinquere desumibile dalla gravità dei fatti, nonché la reiterazione della condotta criminosa anche dopo aver scontato periodi di detenzione, senza che ciò integri un vizio di motivazione. Tali elementi, adeguatamente motivati, consentono di ritenere sussistente il concreto e attuale pericolo di reiterazione di gravi reati, tale da rendere la custodia cautelare in carcere l'unica misura idonea a prevenire tale pericolo, anche in assenza di elementi di novità che possano far rivedere il giudizio originariamente espresso al momento dell'applicazione della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARINI Luigi - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. SOCCI Angelo M. - rel. Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/08/2021 del TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA;
udita la relazione svolta dal Consigliere SOCCI ANGELO MATTEO;
lette le conclusioni del PG GIORDANO LUIGI: "Rigetto del ricorso".
ricorso trattato del Decreto Legge n. 137 del 2020, ex articolo 23, comma 8.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Bologna, Sezione riesame, con ordinanza del 16 luglio 2021, ha rigettato l'appello presentato da (OMISSIS) avverso il provved…

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