Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3572 del 23 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:3572PEN

Massima

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La legittima difesa, pur potendo essere invocata anche da chi abbia determinato volontariamente la situazione di pericolo, richiede che la reazione sia proporzionata all'offesa subita e si concretizzi in atti difensivi, non essendo sufficiente la mera sproporzione tra provocazione e reazione. Pertanto, il soggetto che abbia reagito con una condotta idonea a cagionare lesioni non meno gravi di quelle subite, senza che la sua azione si sia concretizzata in atti di effettiva difesa, non può beneficiare dell'esimente della legittima difesa, anche qualora la parte lesa abbia precedentemente aggredito con maggiore violenza. La legittima difesa, infatti, presuppone non solo l'ingiusta aggressione, ma anche la necessità di respingerla con una reazione proporzionata e diretta a tale scopo, senza che rilevi la precedente condotta provocatoria dell'aggredito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Stefania - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. Eu. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 7.12.2006 Corte Appello Catanzaro;

Visti gli atti, la sentenza denunziata ed il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO Francesco M. Silvio;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dott. SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per il rigetto;

Udito, per la parte civile, l'Avv. DAVOLI Vincen…

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