Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9749 del 4 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:9749PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personali è autonomo e distinto rispetto al giudizio penale, potendo essere fondato su elementi diversi da quelli posti a base della pronuncia assolutoria, purché risultino comunque contestati all'interessato e siano stati oggetto di adeguato esercizio del diritto di difesa. Pertanto, l'accertamento della pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione non è precluso dall'intervenuta assoluzione dell'interessato da reati associativi, potendo il giudice di prevenzione valorizzare altri elementi, quali precedenti penali, frequentazioni con pregiudicati, condotte illecite reiterate nel tempo e tenore di vita sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, idonei a dimostrare una concreta e attuale pericolosità sociale, anche in assenza di una formale appartenenza a un'associazione di tipo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. SE., N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 15/12/2006 CORTE APPELLO di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. PALLA STEFANO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. GIALANELLA Antonio.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ca. Se., a mezzo del proprio difensore, ricorre, chiedendone l'annullamento per violazione dell'articolo 606 c.p.p., lettera b) ed e), avverso il decreto emesso i…

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