Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30740 del 26 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:30740PEN

Massima

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La legittima difesa, quale causa di giustificazione del reato, presuppone la sussistenza di una condotta difensiva strettamente necessaria e proporzionata rispetto all'offesa subita, non potendosi ritenere tale una reazione violenta e ritorsiva che ecceda i limiti della difesa. Pertanto, la legittima difesa non può essere riconosciuta quando l'imputato, pur avendo subito un'aggressione, abbia posto in essere una condotta che, per modalità e intensità, si ponga al di fuori della fattispecie esimente, configurando piuttosto un'azione di natura vendicativa o ritorsiva. In tali ipotesi, la valutazione della sussistenza o meno della legittima difesa deve essere effettuata sulla base di un'attenta disamina delle circostanze concrete del fatto, con particolare riguardo alle dichiarazioni di eventuali testimoni terzi e agli esiti delle risultanze mediche, al fine di accertare se la reazione dell'imputato sia stata effettivamente necessaria e proporzionata rispetto all'offesa subita. Ove tale verifica dia esito negativo, la causa di giustificazione non può essere riconosciuta, dovendosi ritenere la condotta dell'imputato estranea ai limiti della legittima difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. PISTORELLI Lu - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 15/04/2010 del Tribunale di Catania;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CESQUI E., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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