La revoca dell'autorizzazione per un impianto di distribuzione di carburanti può essere legittimamente disposta dall'amministrazione comunale qualora l'impianto sia collocato in una posizione che comporta un pericolo per la sicurezza stradale, in quanto situato a distanza inferiore ai 12 metri da un incrocio o accesso stradale di rilevante importanza, ovvero in un tratto di strada prioritaria a tre corsie tra due incroci o accessi ravvicinati, come desumibile anche dalla presenza di numerosi incidenti verificatisi. L'ordine di bonifica dell'area inquinata può essere legittimamente imposto al gestore dell'impianto che ha occupato l'area per molti anni, in assenza di prova che la responsabilità dell'inquinamento sia ascrivibile a un soggetto diverso. Il procedimento di revoca, ancorché plurimotivato, non è viziato da carenza di istruttoria o di partecipazione del gestore, il quale ha avuto modo di presentare le proprie osservazioni, oggetto di valutazione da parte dell'amministrazione. L'amministrazione ha inoltre correttamente dato attuazione all'obbligo di concludere il procedimento di accertamento di incompatibilità dell'impianto, ai sensi della normativa vigente.