Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33180 del 23 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:33180PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il concorso nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti si configura non solo quando l'agente abbia avuto un contributo partecipativo positivo, morale o materiale, all'altrui condotta criminosa, ma anche quando, pur mantenendo un comportamento meramente passivo, abbia comunque agevolato o rafforzato il proposito criminoso del concorrente. Pertanto, la mera connivenza non punibile si distingue dal concorso nel reato per il fatto che quest'ultimo richiede un contributo, anche indiretto, alla realizzazione del reato, mentre la prima postula un atteggiamento meramente passivo, inidoneo ad apportare alcun contributo alla commissione del fatto. Ai fini della sussistenza del concorso nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti, rilevano pertanto non solo i comportamenti attivi dell'agente, ma anche quelli omissivi che, pur non integrando un contributo causale diretto, abbiano comunque agevolato o rafforzato l'altrui condotta criminosa, come nel caso in cui l'indagato, pur non avendo materialmente detenuto lo stupefacente, ne abbia consapevolmente messo a disposizione il luogo di occultamento. In tali ipotesi, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e del concreto pericolo di reiterazione del reato legittima il mantenimento della misura cautelare, anche in assenza di un contributo causale diretto dell'indagato alla commissione del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/04/2019 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. APRILE Ercole;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa BARBERINI ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'ordinanza sopra indicata il Tribunale di …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.