Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34097 del 12 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:34097PEN

Massima

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Il possesso illecito di un'arma da fuoco, anche se motivato dalla necessità di difesa personale, non può essere considerato un fatto di particolare tenuità ai fini dell'applicazione dell'attenuante di cui all'art. 648 c.p., comma 2, in quanto la natura e la potenzialità offensiva dell'arma, unitamente alla pericolosità criminale del soggetto desunta dai precedenti penali, escludono la lieve consistenza del fatto. Inoltre, la recidiva, anche reiterata, può essere ritenuta sussistente nonostante il lasso di tempo intercorso dall'ultimo reato commesso, ove risulti che il soggetto non abbia tratto alcun beneficio dalle precedenti condanne, mantenendo una spiccata inclinazione a delinquere. Infine, il giudizio di comparazione tra circostanze aggravanti e attenuanti è rimesso alla discrezionalità del giudice di merito, la cui valutazione è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o arbitrarietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK ((omissis)) - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S. - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1796/2016 CORTE APPELLO di ROMA, del 21/03/2016;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/04/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PALMA TALERICO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza del 21 marzo 2016, la C…

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