Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26498 del 9 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:26498PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere può essere disposta quando, sulla base di elementi concreti e specifici, risulti necessaria per esigenze cautelari, quali il pericolo di fuga, di reiterazione del reato o di inquinamento probatorio, tenuto conto della gravità del fatto, della personalità dell'indagato e della sua condotta anche processuale. In particolare, la custodia in carcere può essere giustificata dalla detenzione di ingenti quantità di stupefacenti, dalla disponibilità di armi, dalla cessione di droga a terzi e da precedenti penali, elementi che nel loro complesso denotano un elevato pericolo concreto e attuale per beni giuridici fondamentali. Il giudice, nel valutare la proporzionalità e l'adeguatezza della misura, deve effettuare un'analisi complessiva e ponderata di tutti i fattori rilevanti, senza che la motivazione possa essere ritenuta carente o illogica laddove abbia dato conto in modo esaustivo delle ragioni che hanno condotto all'applicazione della massima misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Presidente

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Fr. Fi. nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza 25 febbraio 2010 del Tribunale del riesame di Caltanissetta, la quale, accogliendo l'appello del Procuratore della Repubblica del Tribunale di Enna contro l'ordinanza 19 gennaio 2010 del G.I.P. del Tribunale di Enna (che aveva disposto la sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari), ha ordinato l'applicazione dell…

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