Il provvedimento di inammissibilità dell'appello ai sensi degli artt. 348-bis e 348-ter c.p.c., emesso per manifesta infondatezza nel merito del gravame, non è ricorribile per cassazione se non per vizi propri costituenti violazioni della legge processuale, essendo invece precluso il sindacato sulla pronuncia di merito. Il ricorso per cassazione avverso tale ordinanza di inammissibilità deve essere proposto esclusivamente contro la sentenza di primo grado, in quanto il provvedimento di secondo grado non ha carattere definitivo, consentendo l'impugnazione diretta della decisione di merito ai sensi del terzo comma dell'art. 348-ter c.p.c. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso la sola ordinanza di inammissibilità dell'appello, pronunciata ai sensi degli artt. 348-bis e 348-ter c.p.c. per manifesta infondatezza nel merito, è inammissibile, essendo precluso il sindacato sulla pronuncia di merito e dovendo l'impugnazione essere proposta esclusivamente contro la sentenza di primo grado. In tali casi, il giudice di legittimità può unicamente verificare la corretta applicazione delle specifiche previsioni di cui agli artt. 348-bis, comma 2, e 348-ter, commi 1 e 2, c.p.c., purché compatibili con la logica e la struttura del giudizio ad essa sotteso, ma non può entrare nel merito della decisione.