Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dall'associazione sportiva dilettantistica Tennis Club Rende contro il bando di gara per l'affidamento in finanza di progetto della concessione per la progettazione, riqualificazione e gestione di un impianto sportivo comunale, ha affermato il seguente principio di diritto: Nell'ambito delle procedure di affidamento della gestione di impianti sportivi pubblici, la stazione appaltante, pur godendo di ampia discrezionalità nella fissazione dei requisiti di partecipazione, deve tenere in debito conto il favor legislativo per il coinvolgimento preferenziale delle associazioni sportive dilettantistiche, senza scopo di lucro, previsto dall'art. 90, comma 25, della legge n. 289/2002. Pertanto, l'imposizione di un requisito di capitale sociale minimo di 55.000 euro per la partecipazione alla gara, in assenza di adeguata motivazione in relazione all'oggetto dell'affidamento e alle caratteristiche degli operatori economici preferiti dalla legge, risulta sproporzionato e lesivo del principio di massima partecipazione, rendendo illegittimo il bando di gara. L'illegittimità della clausola non è superata dalla mera possibilità per le associazioni di partecipare in forma associata o mediante avvalimento, atteso che tali istituti non possono legittimare requisiti di capacità economico-finanziaria manifestamente incongrui e discriminatori nei confronti delle associazioni sportive dilettantistiche.