Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2260 del 19 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:2260PEN

Massima

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La retrodatazione della custodia cautelare prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p. non opera quando le ordinanze cautelari sono state emesse in procedimenti pendenti dinanzi a diverse autorità giudiziarie, in quanto la separazione dei procedimenti non è frutto di una scelta arbitraria del pubblico ministero, ma è dovuta alla diversità di competenza. In tali casi, infatti, i procedimenti non avrebbero potuto essere riuniti e, pertanto, la sequenza dei provvedimenti cautelari non è il risultato di una strategia volta a ritardare la decorrenza della seconda misura. Inoltre, il solo fatto che gli elementi probatori posti a fondamento della seconda ordinanza fossero già presenti nel primo procedimento non è di per sé sufficiente a giustificare la retrodatazione, poiché spesso tali elementi non manifestano immediatamente e in modo evidente il loro significato probatorio, richiedendo un'attività interpretativa, soprattutto quando si tratta di conversazioni intercettate in modo criptico. Pertanto, il mero possesso di tali elementi da parte degli organi investigativi non dimostra che essi ne avessero già individuato l'intera portata probatoria e fossero venuti a conoscenza delle notizie di reato per le quali si è proceduto separatamente in un secondo momento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) WU. IS. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1842/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 13/05/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARCANO Domenico;

sentite le conclusioni del PG Dott. DI CASOLA Carlo per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv.to DIONESALVI Salvatore.

RITENUTO IN FATTO

1. Il ricorrente impugna l'ordinanza in epigrafe indicata con la quale e&#x…

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