Cassazione penale Sez. III sentenza n. 48008 del 20 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:48008PEN

Massima

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Il reato di violenza sessuale su minore, anche se commesso in luogo pubblico e senza costrizione fisica, integra una grave lesione della libertà sessuale della vittima, specie se di tenera età, in ragione della prolungata invasività degli atti, del disagio psicologico provocato e dell'approfittamento della situazione di gioco. Tali elementi, unitamente all'assenza di un effettivo pentimento e di un concreto risarcimento del danno, giustificano il mancato riconoscimento dell'attenuante del fatto di minore gravità e delle circostanze attenuanti generiche in prevalenza sulle aggravanti, in quanto la condotta dell'imputato, pur non caratterizzata da violenza fisica, ha comunque determinato una significativa lesione della sfera sessuale della vittima minorenne, con conseguenze negative sul suo sviluppo psicofisico. Il giudice, nel valutare la sussistenza di eventuali circostanze attenuanti, deve pertanto tenere conto non solo della modalità esecutiva del reato, ma anche dell'impatto che gli atti sessuali hanno avuto sulla vittima, specie se di tenera età, nonché dell'assenza di un effettivo ravvedimento e di un concreto risarcimento del danno, elementi che possono escludere il riconoscimento di una minore gravità del fatto o di circostanze attenuanti generiche in prevalenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. SAVINO Mariapia - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Torino del 20 dicembre 2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Alessandro M. Andronio;

udito il pubblico ministero, in persona del sostituto procuratore generale dott. POLICASTRO Aldo che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore, avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. - Con sentenza …

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