Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28613 del 8 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:28613PEN

Massima

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Il delitto di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta reiterata di molestie, minacce e intrusioni nella sfera privata della vittima cagiona in quest'ultima un grave e perdurante stato di ansia e la costringe a modificare le proprie abitudini di vita. La tipologia degli atti persecutori è ampia e variegata, ricomprendendo comportamenti quali pedinamenti, invio di messaggi minacciosi, tentativi di introdursi in casa della persona offesa, lesioni personali, purché finalizzati a determinare una costrizione della libertà morale e di movimento della vittima. L'evento del reato può realizzarsi anche con il verificarsi di uno solo degli eventi alternativamente previsti dalla norma, senza che sia necessario l'integrazione di entrambi. Ai fini della configurabilità del reato, è sufficiente la valutazione complessiva della condotta persecutoria, senza che sia richiesta la prova di una posizione di ingiustificata predominanza di uno dei due contendenti. La prova del dolo del reato di calunnia può desumersi anche dalla confessione dell'imputato, purché valutata unitamente alle concrete circostanze e modalità esecutive dell'azione criminosa, idonee a evidenziare la cosciente volontà di un'accusa mendace. Il diniego delle attenuanti generiche, adeguatamente motivato con riferimento agli elementi ritenuti decisivi, è insindacabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Genova del 9.06.2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Genova, in parziale riforma della sentenza emessa dal Tribunale di Genova i…

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