Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9890 del 11 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:9890PEN

Massima

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Il concorso nel reato di ricettazione può essere desunto dalla partecipazione dell'imputato all'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, qualora gli oggetti ricettati (come documenti di identificazione falsi) siano stati strumentali alla realizzazione dei reati-fine. Tuttavia, la mera appartenenza all'associazione non è sufficiente a integrare automaticamente il concorso in tutti i reati commessi dai sodali, essendo necessario accertare il contributo materiale o morale, volontario e consapevole, prestato dall'imputato alla realizzazione delle singole condotte delittuose. Inoltre, il riconoscimento dell'attenuante della particolare tenuità del fatto di ricettazione, prevista dal capoverso dell'art. 648 c.p., richiede una valutazione specifica delle concrete modalità della condotta e dell'entità del danno cagionato, senza poter essere esclusa in via automatica per il solo fatto che la ricettazione abbia riguardato una pluralità di oggetti. Infine, in presenza di una causa estintiva del reato, come la prescrizione, il giudice è tenuto a pronunciare sentenza di non doversi procedere, a meno che gli atti processuali non dimostrino in modo assolutamente non contestabile l'estraneità dell'imputato al fatto, consentendo così l'assoluzione nel merito. Qualora, invece, le risultanze siano tali da consentire diverse e alternative interpretazioni, senza che risulti evidente la prova dell'innocenza, il giudice deve dichiarare l'estinzione del reato per prescrizione, senza poter applicare la regola di giudizio di cui all'art. 530, comma 2, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. GI. , N. IL (OMESSO);

2) NO. FR. , N. IL (OMESSO);

3) PI. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 932/2009 CORTE APPELLO di PERUGIA, del 19/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/02/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIANO CASUCCI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Passacantando Guglielmo, che ha conclus…

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