Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La legittima difesa, quale causa di esclusione della punibilità, deve essere rigorosamente provata dalle risultanze probatorie, non essendo sufficiente la mera allegazione della sussistenza dei requisiti previsti dall'art. 52 c.p. da parte dell'imputato. Il giudice di merito, nel valutare l'applicabilità di tale esimente, deve analizzare attentamente tutti gli elementi di fatto emersi nel processo, comprese le risultanze mediche relative alle lesioni riportate dalle parti, al fine di accertare la proporzionalità della reazione difensiva rispetto all'offesa subita. La motivazione del provvedimento deve dare conto in modo logico e coerente delle ragioni per le quali la tesi difensiva è stata ritenuta non provata, senza incorrere in vizi logici o contraddizioni interne. Il sindacato di legittimità sulla valutazione delle prove e sull'esclusione della legittima difesa è limitato alla verifica della correttezza dell'iter logico-giuridico seguito dal giudice di merito, senza possibilità di una diversa ricostruzione dei fatti.