Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30253 del 16 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:30253PEN

Massima

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Il tentativo di reato è punibile non solo quando siano posti in essere gli atti esecutivi veri e propri del delitto pianificato, ma anche quando, per le concrete circostanze di tempo, luogo e mezzi utilizzati, gli atti compiuti, pur essendo classificabili come preparatori, dimostrino che l'azione criminosa abbia raggiunto una fase avanzata di realizzazione, tale da far ritenere fondata la probabilità di conseguimento dell'obiettivo delittuoso e che il delitto sarà effettivamente commesso, salvo il verificarsi di eventi indipendenti dalla volontà dell'agente. Pertanto, ai fini della configurabilità del tentativo, rileva l'idoneità causale degli atti compiuti per il conseguimento dell'obiettivo delittuoso, nonché l'univocità della loro destinazione, da valutarsi ex ante in relazione alle circostanze di fatto e alle modalità della condotta, a prescindere dalla distinzione tradizionale tra atti preparatori ed atti esecutivi. L'inesistenza temporanea o accidentale dell'oggetto del reato non esclude la punibilità del tentativo, essendo sufficiente che l'oggetto sia esistente in rerum natura. La desistenza volontaria dal proposito criminoso, che presuppone un tentativo incompiuto, non è configurabile una volta che siano stati posti in essere gli atti da cui origina il meccanismo causale capace di produrre l'evento, rispetto ai quali può operare, se l'agente tiene una condotta attiva che valga a scongiurare l'evento, la diminuente per il cosiddetto recesso attivo. Ai fini della configurabilità del tentativo di rapina, è irrilevante che al momento dell'intervento delle forze dell'ordine il denaro fosse già stato chiuso in cassaforte, non essendo necessario che l'oggetto materiale del reato sia effettivamente nella disponibilità dell'agente. Inoltre, le modeste dimensioni di un'arma non escludono la sua idoneità a essere utilizzata per esercitare violenza sulla persona ai fini della configurazione del reato di tentata rapina.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DE CRESCENZO Ugo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirell - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2834/2015 CORTE APPELLO di ANCONA, del 25/02/2016;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/02/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CERVADORO MIRELLA;
Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, nella persona del Dr. CUOMO Luigi, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso venga dichiarato inammissibile. Udito il difensore…

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