La concessione di pubblici servizi, quale quella relativa alla gestione di un impianto sportivo, non può essere rinnovata automaticamente su semplice richiesta del concessionario, in quanto tale rinnovo automatico sarebbe in contrasto con i principi di concorrenza e di evidenza pubblica sanciti dalla normativa nazionale e comunitaria. L'amministrazione concedente, pur in presenza di una clausola contrattuale che preveda la facoltà di rinnovo su istanza del concessionario, mantiene il potere discrezionale di valutare la convenienza e l'opportunità del rinnovo, alla luce di un bilanciamento degli interessi pubblici e privati in gioco. Tale valutazione discrezionale deve essere adeguatamente motivata, tenendo conto della pregressa gestione del servizio da parte del concessionario, della sua solidità finanziaria, nonché degli investimenti effettuati dall'amministrazione. Il mancato preavviso di rigetto della richiesta di rinnovo non comporta l'automatico annullamento del provvedimento di diniego, qualora il contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato e il privato non abbia allegato e provato gli elementi che avrebbe potuto addurre in sede di contraddittorio procedimentale per indurre l'amministrazione ad un diverso convincimento.