Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19952 del 25 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19952PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare l'ordinanza del tribunale del riesame che conferma l'applicazione di una misura cautelare, è tenuto a verificare esclusivamente la congruità e la logicità della motivazione, senza poter riesaminare nel merito gli elementi fattuali e probatori posti a fondamento della decisione, i quali rientrano nella competenza esclusiva e insindacabile del giudice del merito. Pertanto, il controllo di legittimità si limita ad accertare l'assenza di evidenti illogicità o errori giuridici nell'apparato argomentativo del provvedimento impugnato, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine alla gravità del quadro indiziario e all'adeguatezza della misura cautelare applicata. L'assoluzione dell'indagato da un reato associativo non è di per sé idonea a inficiare retroattivamente la valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e dell'aggravante del metodo mafioso, atteso che il giudizio di merito può fondarsi su elementi diversi e autonomi rispetto a quelli posti a base dell'imputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MACCHIA Alberto - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza 2/12/2011 del Tribunale per il riesame di Milano;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, MAZZOTTA Gabriele che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio limitatamente aggravante di cui al Decreto Legge n. 152 del 1991…

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