Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21005 del 23 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:21005PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così espresso: La partecipazione attiva ad una rissa, anche con la finalità di separare i contendenti, integra il reato di cui all'art. 588 c.p. Infatti, il giudice di merito ha il potere discrezionale di valutare liberamente gli elementi di prova, anche in relazione alle dichiarazioni testimoniali, e di ritenere sussistente la responsabilità penale dell'imputato laddove la condotta tenuta, seppur con l'intento di dividere i litiganti, abbia concretamente comportato l'uso di violenza fisica attraverso l'aver sferrato calci e pugni. Tale apprezzamento del giudice di merito, se sorretto da adeguata e congrua motivazione, è insindacabile in sede di legittimità, non potendosi configurare in tale sede un sindacato sulla valutazione delle prove e sulla ricostruzione dei fatti, che rientrano nell'esclusiva competenza del giudice di primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriel - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 574/2012 TRIBUNALE di SALERNO, del 05/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, Dott. DELEHAYE Enrico, ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

Per il ricorrente e' presente l'Avvocato (OM…

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