Consiglio di Stato sentenza n. 4275 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:4275SENT

Massima

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Il proprietario di un fondo può recintarlo, ma tale facoltà trova un limite nel rispetto della normativa urbanistica ed edilizia vigente. La realizzazione di un muro di contenimento, anche se finalizzato alla recinzione, costituisce un intervento di "nuova costruzione" che richiede il previo rilascio del permesso di costruire, in quanto opera dotata di specificità ed autonomia, idonea a modificare in modo durevole l'assetto urbanistico del territorio. Pertanto, l'esecuzione di un muro di contenimento senza il prescritto titolo abilitativo è da considerarsi abusiva, anche qualora il proprietario intendesse realizzare una recinzione del proprio fondo. L'amministrazione comunale, accertata la natura abusiva dell'opera, è tenuta a disporne la demolizione, salvo che il proprietario non presenti e ottenga il rilascio del permesso di costruire, ovvero non presenti e ottenga l'accoglimento dell'istanza di condono edilizio, ove ammissibile. In tali casi, l'ordine di demolizione deve essere sospeso in attesa della definizione della domanda di condono.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/04/2023

N. 04275/2023REG.PROV.COLL.

N. 06712/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6712 del 2017, proposto da
Fias di Andreoni A. & C. S.n.c., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, e ((omissis)) rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, viale ((omissis)), n. 71;

contro

Comune di Camerano, non costituito in giudizio;
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria
ex lege
in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;

nei …

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