Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 717 del 2021

ECLI:IT:TARSA:2021:717SENT

Massima

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Nel caso in cui degli immobili siano occupati da una Pubblica Amministrazione in virtù di un provvedimento di occupazione d'urgenza adottato a seguito di dichiarazione di pubblica utilità, senza che il relativo procedimento sia stato concluso con un decreto di esproprio, decorso il termine di vigenza dell'occupazione legittima, la Pubblica Amministrazione occupante si trova in una posizione di illecita occupazione di un terreno altrui. Da tale situazione consegue l'obbligo dell'amministrazione di risarcire il danno subito dal proprietario dell'immobile, rapportato al tempo in cui si è protratta l'indebita occupazione; nonché l'obbligo di restituire l'immobile al suo legittimo proprietario, salvo che, ricorrendone i presupposti, l'amministrazione non adotti un provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42 bis d.P.R. n. 327/2001. La normativa di cui all'art. 42-bis del d.P.R. n. 327/2001 non implica che l'amministrazione pubblica debba necessariamente procedere all'acquisizione di un bene immobile, detenuto sine titulo ed utilizzato per scopi di interesse pubblico, ma impone alla stessa di esercitare doverosamente il potere di valutare se apprendere il bene definitivamente o restituirlo al soggetto privato, secondo una concezione di potere-dovere tipica del diritto amministrativo e che discende dai noti principi di imparzialità e buon andamento dell'amministrazione pubblica. Pur non potendo il giudice ordinare direttamente all'amministrazione pubblica di adottare un provvedimento di acquisizione ex art. 42-bis del d.P.R. n. 327/2001, atteso che la scelta di utilizzare tale strumento comporta complesse valutazioni relative all'interesse pubblico demandate all'autorità amministrativa, può tuttavia imporre, ai fini dell'effettiva tutela delle posizioni del privato, di operare una scelta tra la restituzione del bene, con ripristino dei luoghi, e l'acquisizione al patrimonio indisponibile. Laddove l'amministrazione decida di scegliere l'acquisizione del bene, le pretese risarcitorie del privato troveranno composizione all'interno dell'istituto disciplinato dall'art. 42 bis T.U. Espr., secondo il quale l'indennizzo per il pregiudizio patrimoniale è determinato in misura corrispondente al valore venale del bene utilizzato per scopi di pubblica utilità e, per il periodo di occupazione senza titolo, è computato a titolo risarcitorio, se dagli atti del procedimento non risulta la prova di una diversa entità del danno, l'interesse del cinque per cento annuo sul valore determinato.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/03/2021

N. 00717/2021 REG.PROV.COLL.

N. 00308/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso, numero di registro generale 308 del 2017, proposto da:
Vittorio Marsicano, rappresentato e difeso dall’Avv. Angela Ferrara, con domicilio eletto, in Salerno, alla via Agostino Nifo, 2;

contro

Comune di Pisciotta, in persona del legale rappresentante pro tempore, non costituito in giudizio;

per l’accertamento

(previa riassunzione, a seguito della sentenza del Tribunale di Vallo della Lucania n. 192/2016, pubblicata in data 11.05.2016, non notificata, con la quale è stato dichiarato “il difetto di giurisdizione del G. O. in relazione alle domande attoree”, in favore del G. A., in ordine a…

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