Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28210 del 9 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:28210PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di falsità documentali, integra il delitto di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p. ) e non quello di falso per induzione in atto pubblico (art. 48 e 479 c.p. ) la falsa dichiarazione in ordine ai beni da ricomprendere nell'asse ereditario, rilasciata dal privato al pubblico ufficiale che, nel caso di accettazione con beneficio di inventario, rediga il relativo verbale, in quanto detto verbale costituisce atto pubblico preordinato a descrivere l'entità del patrimonio del defunto attraverso gli accertamenti dello stesso pubblico ufficiale che redige l'atto, riportando (ex art. 192 disp. att. c.p.c. ) anche le dichiarazioni del privato, il quale ha l'obbligo di dire la verità, trattandosi di atto destinato a provare la verità dei fatti ; né, a tal fine, rileva il fatto che sia possibile superare il valore probatorio delle dichiarazioni rese dal privato tramite ulteriori accertamenti che, comunque, interverrebbero quando il falso è già consumato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato L. - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. FEDERICO Giovanni - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposto da:

CO. Do. nata il (OMESSO);

avverso la sentenza emessa il 19-9-07 dalla Corte di appello di Trento;

Visti gli atti, la sentenza denunciata, il ricorso e le memorie delle parti civili;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal consigliere dott. Giuliana Ferrua;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. MONETTI Vito che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito, per le …

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