Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34311 del 2 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:34311PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione delle prove e l'accertamento dei fatti di causa rientrano nella competenza esclusiva del giudice di merito, il quale ha il potere discrezionale di apprezzare la credibilità delle dichiarazioni rese dalle parti e di scegliere, tra le diverse ricostruzioni prospettate, quella che appare maggiormente coerente e attendibile sulla base del complessivo quadro probatorio. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della logicità e della congruità della motivazione, senza poter riesaminare nel merito le valutazioni compiute dal giudice di appello, salvo i casi di travisamento manifesto dei fatti o di motivazione apparente. Inoltre, la mancata assunzione di una prova richiesta dalla parte può essere dedotta in sede di legittimità solo se il relativo mezzo istruttorio sia stato formalmente richiesto nel giudizio di merito, non essendo sufficiente il mero invito al giudice di avvalersi dei poteri di integrazione probatoria di cui all'art. 507 c.p.p. La prova logica, fondata su inferenze tratte dal complesso degli elementi di fatto acquisiti, ha pieno valore dimostrativo nel nostro ordinamento processuale, ai sensi dell'art. 192, comma 2, c.p.p. Infine, i provvedimenti meramente ordinatori, come quelli che dispongono o negano la riunione di procedimenti, sono sottratti ad ogni forma di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrin - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. MOROSINI E. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/09/2019 della CORTE di APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per intervenuta prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appell…

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