Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12097 del 18 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:12097PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati di truffa, realizzato attraverso l'utilizzo di società controllate dagli indagati per l'acquisto di immobili da persone in stato di bisogno o difficoltà economica a prezzi irrisori, la cessione di crediti pro soluto sostanzialmente inesigibili o di quote di società, integra i gravi indizi di colpevolezza necessari per l'applicazione della custodia cautelare in carcere, in quanto tale attività criminosa si connota per caratteri di sistematicità e pericolosità sociale, tali da rendere tale misura l'unica idonea a prevenire il concreto pericolo di reiterazione dei reati della stessa specie, senza che sia necessaria un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di altre misure cautelari, essendo sufficiente che il giudice indichi, con argomenti logico-giuridici, gli elementi specifici che, nella singola fattispecie, fanno ragionevolmente ritenere la custodia in carcere come la misura più adeguata ad impedire la prosecuzione dell'attività criminosa. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sui provvedimenti del giudice del riesame è limitato alla verifica della congruità e coordinazione logica dell'apparato argomentativo, senza possibilità di sindacare gli apprezzamenti di merito relativi alla valutazione degli elementi indiziari e all'adeguatezza delle esigenze cautelari, salvo che non emergano vizi di manifesta illogicità o travisamento di prove decisive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO Aldo - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo An - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Lo. Fr. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Roma, in data 16.7.2007;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Vito Monetti, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

Osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con ordinanza del 21.6.2007, il Giudice per le indagini preli…

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