Cassazione penale Sez. V sentenza n. 45346 del 9 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:45346PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento seguito da incendio di cui all'art. 424 c.p. richiede, ai fini della sua integrazione, che la condotta dell'agente determini un pericolo concreto di incendio, inteso come la probabilità che il fuoco evolva in un vero e proprio incendio, da valutarsi sulla base di una prognosi postuma "ex ante" e a base parziale, avuto riguardo alle circostanze esistenti al momento della condotta, senza alcuna rilevanza di fattori eccezionali e sopravvenuti, quale l'intervento tempestivo della persona offesa nello spegnimento delle fiamme. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale pericolo, deve fare riferimento agli elementi di fatto utilizzati per formulare il relativo giudizio, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, se congruamente motivata. Inoltre, la concessione delle circostanze attenuanti generiche rientra nel potere discrezionale del giudice, la cui motivazione, purché congrua e non contraddittoria, non è sindacabile in cassazione, neppure quando manchi di uno specifico apprezzamento per ciascuno dei pretesi fattori attenuanti indicati nell'interesse dell'imputato. Infine, in tema di determinazione della pena, il giudice di appello, nel caso di derubricazione del reato cui si riferisce la pena base, rimane libero di valutare le varie componenti sanzionatorie secondo il suo prudente apprezzamento, purché la pena complessivamente inflitta non sia superiore a quella irrogata nei gradi precedenti, senza incorrere nella violazione del divieto di reformatio in peius.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrin - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/05/2017 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere IRENE SCORDAMAGLIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FIMIANI PASQUALE.
RITENUTO IN FATTO
1. E' impugnata la sentenza del 12 maggio 2017 con la quale la Corte di appello di Firenze, in parziale riforma di quella pronunciata dal Tribunale di Lucca, in data 17 ap…

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