Il diritto di proprietà, tutelato dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, non può essere leso da comportamenti contra legem della pubblica amministrazione, quali l'occupazione illegittima di un bene privato e la realizzazione di un'opera pubblica in assenza di un valido titolo ablativo. In tali ipotesi, il proprietario ha diritto alla restituzione del bene occupato o, in alternativa, al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale, calcolato sulla base del valore venale dell'area alla data di adozione del provvedimento di acquisizione sanante, oltre agli interessi e alla rivalutazione monetaria. Il diritto al risarcimento del danno da mancato godimento del bene è soggetto a prescrizione quinquennale, decorrente dal momento in cui il danno si è manifestato per la prima volta e rinnovantesi di anno in anno fino alla cessazione della condotta illecita. L'amministrazione comunale, cui è stato trasferito il bene occupato, è responsabile del mancato completamento della procedura espropriativa entro il termine di occupazione legittima, salvo che dimostri specifiche carenze documentali ostative all'adozione del provvedimento ablativo.