Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31018 del 9 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:31018PEN

Massima

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La detenzione illegale di un'arma da fuoco si configura quando sussiste una stabile relazione di fatto tra il soggetto e l'arma, tale da consentirgli l'autonoma disponibilità del bene, indipendentemente dalla sua prossimità fisica con il dispositivo. Ciò può verificarsi anche quando l'arma sia custodita in un luogo di cui il soggetto abbia il controllo e la possibilità di accesso, secondo le proprie determinazioni volitive, senza che sia necessaria la prova di un collegamento materiale e spaziale immediato tra l'agente e l'arma. Tuttavia, il reato di detenzione di arma clandestina, per il principio di specialità, è assorbito nel reato di detenzione di arma comune da sparo, quando entrambe le fattispecie riguardino la stessa arma e lo stesso contesto fattuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/04/2016 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BONI MONICA;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PERELLI SIMONE;
Il Procuratore Generale conclude per il rigetto del ricorso;
Udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza resa l'11 aprile 2016 la Corte di appello di Catanzaro, riforma…

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