La proroga automatica delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo fino al 31 dicembre 2033, prevista dall'art. 1, commi 682 e 683, della legge n. 145/2018, costituisce l'unica normativa applicabile nella fattispecie, in quanto la direttiva 2006/123/CE (c.d. direttiva Bolkestein) non è di diretta applicazione nell'ordinamento interno, necessitando di apposita normativa nazionale di attuazione. Pertanto, il diniego della proroga automatica e l'offerta di una proroga tecnica condizionata adottati dall'amministrazione comunale integrano una violazione della legge nazionale, non potendosi disapplicare quest'ultima sulla base di un mero convincimento soggettivo circa la natura self-executing della direttiva europea. Il diritto del concessionario alla proroga del titolo concessorio fino al 31 dicembre 2033 deve essere pertanto riconosciuto, in quanto direttamente sancito dalla legge nazionale, in assenza di una normativa di attuazione della direttiva Bolkestein idonea a regolare in modo uniforme sull'intero territorio nazionale la materia delle concessioni demaniali marittime.