Il provvedimento di archiviazione del procedimento penale, disposto dal giudice delle indagini preliminari, è impugnabile esclusivamente mediante la procedura di reclamo prevista dall'art. 410-bis, comma 3, c.p.p. e non può essere censurato attraverso il ricorso per cassazione, se non per vizi strutturali e funzionali che rendano il provvedimento abnorme. L'abnormità del provvedimento di archiviazione deve essere dedotta e motivata in modo specifico nel corpo dei motivi di impugnazione, non essendo sufficiente una mera affermazione apodittica nella premessa del ricorso. La semplice critica della motivazione posta a sostegno della decisione di archiviazione non integra un vizio di abnormità, ma si risolve in una mera contestazione della valutazione discrezionale compiuta dal giudice, che non è censurabile in sede di legittimità se non per manifesta illogicità o irragionevolezza. In caso di declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di archiviazione, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della Cassa delle Ammende.