La realizzazione di un manufatto edilizio in assenza di titolo abilitativo o in difformità dal progetto approvato, anche se non direttamente imputabile al proprietario attuale, comporta l'obbligo di demolizione dell'opera abusiva da parte dell'Amministrazione comunale, senza che sia necessaria una specifica motivazione in ordine all'attualità dell'interesse pubblico al ripristino della legalità violata. La natura pertinenziale del manufatto, ai fini urbanistici, è esclusa qualora le sue dimensioni eccedano il limite del 20% del volume dell'edificio principale e comunque risultino superiori a 45 metri cubi, come previsto dalla normativa regionale. L'eventuale pregiudizio che la demolizione potrebbe arrecare al bene residuo, come il terrapieno esistente, deve essere adeguatamente dimostrato dal proprietario per poter applicare la sanzione pecuniaria alternativa alla misura ripristinatoria, non essendo sufficiente una mera allegazione generica.