Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8354 del 1 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:8354PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta del soggetto attivo, pur non consistendo in singoli atti penalmente rilevanti, si caratterizza per la sua reiterazione e per l'idoneità a cagionare nella persona offesa un perdurante stato di ansia e di paura, tale da modificare le sue abitudini di vita. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessario che ciascuna delle condotte poste in essere dal reo sia di per sé penalmente rilevante, essendo sufficiente che, nel loro complesso, esse siano idonee a ingenerare nella vittima un fondato timore per la propria incolumità e a costringerla a modificare le proprie abitudini di vita. La valutazione della gravità e della reiterazione delle condotte deve essere effettuata in modo globale e complessivo, senza procedere a una valutazione atomistica e decontestualizzata dei singoli comportamenti. Il giudice di merito gode di ampio margine di discrezionalità nella valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato, purché la motivazione sia logica e coerente con il compendio probatorio. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche deve essere adeguatamente motivato, con riferimento ai criteri di cui all'art. 133 c.p., tenendo conto della complessiva condotta del reo. La liquidazione del danno morale subito dalla persona offesa può essere effettuata in via equitativa, senza necessità di una puntuale dimostrazione del quantum, purché la motivazione sia logica e coerente con la gravità dei fatti accertati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. CATENA R. - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/12/2014 della Corte di Appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'imputato l'Avv.to (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUT…

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