Il mancato deposito della domanda di condono edilizio entro i termini previsti dalla legge non consente di sospendere il procedimento giurisdizionale di demolizione delle opere edilizie abusive, anche qualora in precedenza sia stata accolta un'istanza cautelare di sospensiva. Infatti, la sospensione del procedimento giurisdizionale ai sensi dell'art. 44 della legge n. 47/1985 è subordinata alla presentazione della domanda di condono entro i termini stabiliti dalla legge, circostanza che non si è verificata nel caso di specie. Pertanto, in assenza della domanda di condono, l'amministrazione è legittimata a procedere con l'ordine di demolizione delle opere abusive, non potendo trovare applicazione la sospensione del procedimento giurisdizionale prevista dalla citata disposizione normativa. Inoltre, le risultanze degli accertamenti tecnici effettuati in epoca successiva all'entrata in vigore della legge n. 765/1967 prevalgono sulle precedenti risultanze documentali, in quanto dimostrano la realizzazione di opere diverse da quelle originariamente esistenti, configurando così una situazione di abusivismo edilizio sanzionabile con l'ordine di demolizione.