Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38147 del 2 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:38147PEN

Massima

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Il reato di rapina, disciplinato dall'art. 628 c.p., assorbe funzionalmente la violenza o la minaccia utilizzate dall'agente per impossessarsi del bene altrui, ma qualora l'azione trasmodi il livello legale massimo di intensità, cagionando lesioni personali, si configura un concorso formale di reati, in ragione dell'autonoma offensività della condotta lesiva, che esprime un intento ulteriore rispetto al fine di impossessamento. Pertanto, il reato di lesioni personali non è assorbito nel reato di rapina quando le lesioni superano i limiti delle percosse, in quanto la particolare intensità dell'azione rivela un autonomo dolo di offendere la persona, che si aggiunge al dolo specifico della rapina. In tali casi, il nesso teleologico tra i due reati giustifica il loro concorso formale, senza che ciò sia incompatibile con l'elemento soggettivo del delitto di rapina, atteso che l'aggravamento ai sensi dell'art. 61 n. 2 c.p. del reato mezzo non esclude l'integrazione della fattispecie di rapina. La valutazione della prova testimoniale e della ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito, se congruamente motivata, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo i casi di manifesta illogicità o travisamento della prova, non ravvisabili nella specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo Liber - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI Margheri - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1556/2011 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 01/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/06/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA TADDEI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ANIELLO Roberto che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

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