Il diritto all'assegnazione e al rilascio di un alloggio popolare si articola in due fasi distinte: la prima, di natura pubblicistica, attiene all'assegnazione dell'immobile e rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo; la seconda, di natura privatistica, concerne la stipula del contratto di locazione tra l'ente gestore e l'assegnatario, e appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario. Pertanto, le controversie relative a pretesi vizi di legittimità dei provvedimenti emessi nella fase di assegnazione sono devolute alla cognizione del giudice amministrativo, mentre le controversie sorte successivamente all'assegnazione, come quelle inerenti all'ordine di rilascio di un alloggio occupato abusivamente, rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto coinvolgono posizioni di diritto soggettivo e non di interesse legittimo. Il ricorso proposto ai sensi dell'art. 31 del Codice del processo amministrativo, volto a ottenere la declaratoria di illegittimità del silenzio serbato dall'amministrazione sulla richiesta di sgombero, è inammissibile ove non sussista la giurisdizione del giudice amministrativo in ordine al rapporto giuridico sottostante, non potendo tale strumento processuale determinare una nuova ipotesi di giurisdizione esclusiva o per materia del giudice amministrativo.