Consiglio di Stato sentenza n. 4841 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:4841SENT

Massima

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La concessione di sepoltura privata in un cimitero pubblico di carattere demaniale costituisce una concessione amministrativa di bene demaniale con diritto d'uso non alienabile. Il titolare della concessione acquista un diritto reale, assimilabile al diritto di superficie, suscettibile di trasmissione inter vivos o mortis causa nei confronti dei terzi privati. Tuttavia, tale diritto non preclude l'esercizio dei poteri autoritativi da parte della pubblica amministrazione concedente, la quale può disporre la revoca o la decadenza della concessione per la tutela dell'ordine e della buona amministrazione. Il regolamento comunale di polizia mortuaria e dei servizi funebri e cimiteriali, nel disciplinare la materia, può legittimamente prevedere il divieto di cessione diretta tra privati dei manufatti funebri, in quanto tale divieto è posto a tutela dell'ordine pubblico e della buona amministrazione, essendo preordinato alla salvaguardia delle esigenze pubblicistiche che impongono all'amministrazione di sovrintendere, vigilare e controllare tutte le attività relative all'area sepolcrale. Pertanto, l'atto di compravendita in violazione di tale divieto è nullo ed inopponibile nei confronti dell'amministrazione concedente, la quale ha un interesse concreto ed attuale a rientrare nella disponibilità del manufatto funebre per procedere alla sua rassegnazione nel rispetto delle procedure ad evidenza pubblica. La revoca o la decadenza della concessione disposta dall'amministrazione comunale per la violazione del divieto di cessione diretta tra privati non costituisce una misura sproporzionata, in quanto il principio di proporzionalità non è violato né con la normativa che attribuisce all'ente il potere di disporre il recupero del bene in sede di autotutela, né con l'emanazione del provvedimento che, riscontrata la violazione, dispone concretamente il recupero. Inoltre, l'acquirente di un bene demaniale illecitamente trasferito in violazione del regolamento comunale non ha alcun titolo per ottenere la concessione di un nuovo spazio cimiteriale o il risarcimento del valore del manufatto, in quanto tali attribuzioni devono avvenire nel rispetto della procedura ad evidenza pubblica.

Sentenza completa

N. 00403/2014
REG.RIC.

N. 04841/2014REG.PROV.COLL.

N. 00403/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 403 del 2014, proposto dalla signora MONTAGNA ANNUNZIATA, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il signor ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), n. 3;

contro

Il COMUNE DI NAPOLI, in persona del sindaco in carica, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, corso ((omissis)) II, n. 18;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. CAMPANIA – NAPOLI, Sez. VII, n. 4165 del 4 settembre 2013, resa tra le parti, concernente la revoca della concessione di un suolo cim…

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