Cassazione penale Sez. I sentenza n. 6347 del 16 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:6347PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve fornire una motivazione congrua e logica, esplicitando in modo chiaro e specifico gli elementi probatori posti a fondamento del proprio convincimento, senza limitarsi a mere affermazioni generiche. L'omessa trasmissione al giudice del riesame di tutti gli atti presentati dal pubblico ministero a sostegno della richiesta cautelare non determina la perdita di efficacia dell'ordinanza, essendo sufficiente la trasmissione dei verbali e delle registrazioni delle intercettazioni disposte in altro procedimento, ai sensi dell'art. 270 c.p.p., comma 2. Inoltre, il pubblico ministero non è obbligato a trasmettere al giudice tutti gli atti in suo possesso, essendo legittimato a selezionare quelli ritenuti rilevanti ai fini della decisione cautelare, senza che ciò comporti profili di illegittimità costituzionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto dal difensore di:

RE. Ba. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza pronunciata in data 19 maggio 2009 dal Tribunale del riesame di Catania;

- udita la relazione del Consigliere Dott. BRICCHETTI Renato;

sentite le conclusioni del pubblico ministero, in persona del S. Procuratore Generale Dott. FRATICELLI Mario, che ha chiesto rigettarsi il ricorso;

- udito il difensore di fiducia dell'indagato, avv. SCARVAGLIERI Pietro di Catania, che ha chiesto accogliersi il …

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