Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42895 del 18 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:42895PEN

Massima

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Il comportamento violento e persecutorio dell'imputato nei confronti della ex compagna, caratterizzato da reiterati atti di aggressione fisica e psicologica, minacce di morte e tentativo di omicidio, integra i reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori, anche in presenza di una situazione di conflittualità endemica tra i due, non giustificando l'abbandono della casa comune da parte della vittima né escludendo la sussistenza dell'elemento soggettivo dei reati. L'interruzione volontaria dell'azione violenta da parte dell'imputato, che ha consentito l'intervento dei soccorsi e salvato la vita della vittima, configura la causa di non punibilità della desistenza volontaria dal tentato omicidio, non essendo necessario che l'agente abbia impedito l'evento per timore di essere scoperto. L'appropriazione indebita del telefono cellulare della vittima integra il reato di rapina, in quanto l'imputato ha agito con violenza e per procurarsi un ingiusto profitto, ancorché di modesta entità. La mancata corresponsione del mantenimento per il figlio minore, in assenza di un provvedimento giurisdizionale che imponga tale obbligo, non integra il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare. La premeditazione del tentato omicidio è desumibile dalle condotte preparatorie poste in essere dall'imputato, come l'acquisto dell'autovettura e l'abbandono del cellulare, nonché dalle dichiarazioni della vittima circa i propositi omicidiari manifestati dall'aggressore. La capacità di intendere e di volere dell'imputato al momento del fatto, pur in presenza di una pregressa diagnosi di disturbo bipolare, deve essere valutata sulla base della complessiva condotta tenuta e delle risultanze peritali, che hanno escluso l'incapacità di intendere e di volere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10.04.2018 della Corte di Appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi;
udito, per le parti civili (OMISSIS), in proprio e nella qualita' di rappresentante del minore (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS), (OMIS…

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