Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35464 del 14 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:35464PEN

Massima

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Il possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente destinata in parte all'uso personale e in parte alla cessione a terzi, pur non integrando l'ipotesi di lieve entità di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, deve essere valutato dal giudice in modo complessivo, tenendo conto della finalità mista della detenzione, della condizione di incensuratezza dell'imputato e di ogni altro elemento idoneo a determinare una pena proporzionata e adeguata alla concreta gravità del fatto. Il giudice, nel valutare la sussistenza della circostanza attenuante, non può prescindere dalla destinazione parziale della sostanza all'uso personale, né può considerare come elemento di aggravamento la mera contiguità dell'imputato con il fornitore abituale, ove tale contiguità sia giustificata dalla necessità di reperire la sostanza per il proprio consumo. La valutazione complessiva della fattispecie, alla luce dei principi di proporzionalità e individualizzazione della pena, impone di esaminare tutti gli elementi rilevanti, senza operare automatismi o presunzioni di sorta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - rel. Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 14/10/2011 della Corte di appello di Lecce, che, in parziale riforma della sentenza del tribunale di Lecce dell'11/11/2008, ha ridotto a 5 anni di reclusione e 20.000,00 euro di multa la pena inflitta per il reato previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, articolo 73 commesso il (OMISSIS);

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

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