Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7414 del 14 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:7414PEN

Massima

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Il reato di rissa è integrato quando si verifichi una violenta contesa, con vie di fatto e con il proposito di ledersi reciprocamente, tra tre o più persone, anche se non si realizza un'aggressione reciproca, in quanto la contesa stessa costituisce di per sé un pericolo per l'incolumità pubblica. L'attenuante della provocazione è incompatibile con il reato di rissa, salvo il caso in cui l'azione offensiva di uno dei due gruppi contendenti sia stata preceduta e determinata da una pretesa tracotante, eticamente o giuridicamente illecita, o da una gravissima offesa proveniente esclusivamente dall'altro gruppo. La procedibilità dell'azione penale per il delitto di lesione personale volontaria, anche in caso di lievi lesioni, discende dall'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 61, n. 2, c.p., richiamata dagli artt. 576, comma 1, n. 1, e 585 c.p.p., in quanto le lesioni sono teleologicamente connesse al delitto di rissa. La valutazione dell'attendibilità delle prove dichiarative è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui decisione è insindacabile in sede di legittimità, purché adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 18/07/2011 della Corte di appello di Ancona;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. SALZANO Francesco che ha concluso chiedendo declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 18 luglio 2011 la Corte d'Appello…

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