Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13828 del 6 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13828PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, desumibile dalla condotta persecutoria posta in essere dall'indagato anche durante il regime di detenzione domiciliare, può giustificare il mantenimento della misura cautelare più afflittiva della custodia in carcere, nonostante la disponibilità della persona offesa a consentire una misura meno restrittiva e l'ipotesi di un disturbo psichico dell'indagato, qualora il giudice ritenga che tale disturbo possa essere adeguatamente trattato anche in ambito carcerario, senza che ciò comporti un vulnus al diritto alla salute dell'indagato. Il consenso della persona offesa e la possibilità di utilizzo di strumenti elettronici di controllo a distanza, infatti, non costituiscono elementi determinanti ai fini della scelta della misura cautelare, dovendo il giudice valutare in concreto l'idoneità della stessa a scongiurare il pericolo di reiterazione del reato, in base a tutti gli elementi probatori acquisiti. Il sindacato di legittimità sulla valutazione del giudice di merito in materia cautelare è limitato alla deduzione di specifiche violazioni di legge o di manifesta illogicità, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/09/2019 del TRIBUNALE DEL RIESAME di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BRANCACCIO MATILDE;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. EPIDENDIO TOMASO che ha chiesto il rigetto del ricorso.
udito il difensore, avvocato (OMISSIS), che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata ed ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il…

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