Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36782 del 25 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:36782PEN

Massima

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Il reato di violenza sessuale su minore infraquattordicenne, commesso in più episodi e in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, è configurabile anche in assenza di una reazione particolarmente energica della vittima, qualora questa versi in condizioni di minorata capacità di reazione, come nel caso di minore con lieve ritardo cognitivo o di vittima che subisce gli abusi durante il sonno. La valutazione della credibilità della persona offesa non può essere inficiata da mere divergenze in aspetti marginali del suo racconto, né da ipotesi congetturali sulla dinamica dei fatti, dovendo invece fondarsi su una complessiva coerenza e plausibilità della ricostruzione, corroborata da elementi di riscontro esterni. Nell'individuazione della pena, il giudice deve tenere conto della crescente gravità degli atti sessuali commessi, della loro reiterazione in più episodi, nonché dell'intensità del dolo, senza che assumano rilievo determinante la durata contenuta dei singoli episodi o la mancata produzione di conseguenze rilevanti sulla vittima, trattandosi di elementi già valutati ai fini del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche. L'età avanzata dell'imputato e la sua convivenza con un figlio minore non costituiscono, di per sé, elementi idonei a giustificare un trattamento sanzionatorio più favorevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'appello di Milano del 14 maggio 2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Alessandro M. Andronio;
udito il pubblico ministero, in persona del sostituto procuratore generale Dott.ssa FILIPPI Paola, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. - Con sentenza del 14 maggio 2015, la Corte d'appello di Milano ha confermato la sentenza …

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